Si sono conclusi a fine 2020 i lavori di posa della fibra ottica su tutto il territorio di Almenno San Bartolomeo, in provincia di Bergamo. La fase esecutiva del progetto è stata condotta da SITE su commissione di Open Fiber, società che ha il compito di portare la connettività di ultima generazione sul territorio nazionale, con l’obiettivo di coprire oltre 7.000 comuni e 19 milioni di abitazioni.

Le unità immobiliari di Almenno San Bartolomeo raggiunte dalla fibra ottica sono state 2.883, per un totale di 27,4 chilometri di estensione della rete. Questo aggiornamento tecnologico ricopre un’importanza strategica per il piccolo comune del bergamasco (circa 5.700 abitanti), che grazie alla Banda Ultra Larga permetterà ai vari operatori telefonici di proporre i propri servizi in modalità FTTH (Fiber-to-the-home) e agli utenti del paese di navigare a una velocità di 1G/s.

ALMENNO SAN BARTOLOMEO: UNA STORIA DI SCISSIONI

Situato a nord-ovest di Bergamo, il Comune di Almenno San Bartolomeo si trova nella Valle Imagna. Il torrente Tornago lo divide dalla vicina Almenno San Salvatore, a cui anticamente era unito. In effetti, l’esistenza di Almenno San Bartolomeo è il risultato di una doppia scissione. La prima avvenne nel 1393, quando “Lemine”, un vasto comprensorio racchiuso tra i fiumi Brembo e Adda, si divise a seguito delle lotte tra guelfi e ghibellini. La scissione generò due realtà distinte: la ghibellina Lemine Inferiore, controllata dai Visconti, e la guelfa Lemine Superiore, sotto il dominio dalla Repubblica di Venezia.

Quando nel 1441 l’intero territorio bergamasco passò a Venezia, la parte ghibellina, ossia Lemine Inferiore, fu quasi completamente distrutta per ordine del podestà di Bergamo. Quasi due secoli dopo, anche Lemine Superiore si divise. Le comunità raggruppate attorno alle due parrocchie del paese, San Bartolomeo e San Salvatore, decisero infatti di separarsi a causa di interessi divergenti. Nacquero così nel 1601 Almenno San Bartolomeo e Almenno San Salvatore.

GIOIELLI ROMANICI TRA L’AGRICOLTURA E L’INDUSTRIA

Almenno San Bartolomeo è uno dei 250 borghi italiani ad avere ottenuto il riconoscimento Bandiera Arancione” istituito dal Touring Club Italiano. La Bandiera Arancione è un marchio di qualità turistico-ambientale pensato per valorizzare quei territori che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e che, allo stesso tempo, sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità.

In particolare, di Almenno San Bartolomeo è apprezzata la sua collocazione all’interno del cosiddetto Parco del Romanico, un’area che offre itinerari suggestivi tra importanti opere di architettura romanica.

L’economia di Almenno San Bartolomeo è stata sostenuta per secoli dall’agricoltura e in tempi più recenti dall’industria, specialmente dal settore della tessitura. Oggi, gli antichi insediamenti rurali caratterizzati da una struttura a fortilizio, insieme all’ambiente prealpino in cui sono inseriti, contribuiscono a comporre un paesaggio di grande fascino.

ALMENNO SAN BARTOLOMEO: LUOGHI DA VISITARE

Se si visita Almenno San Bartolomeo, tappa d’obbligo è la Rotonda di San Tomè, gioiello del romanico lombardo. Costruita tra il 1130 e il 1150, la Rotonda è una delle rare chiese a pianta circolare.

Altro fiore all’occhiello del paese è il Museo del falegname Tino Sana, dedicato alla civiltà del legno. Qui si possono trovare fedeli ricostruzioni di diversi tipi di botteghe: il seggiolaio, il modellista, il carraio, l’intarsiatore, il bottaio e il liutaio. Il museo espone inoltre manufatti in legno che ripercorrono la storia dei carri regionali, dei burattini e della bicicletta.

La parrocchiale che dà il nome al paese, San Bartolomeo di Tremozia, risale al XV secolo. Si tratta di edificio gotico a tre navate ricostruito interamente nel XVIII secolo, ma che conserva molte delle opere pittoriche originarie.