Si sono conclusi a marzo di quest’anno i lavori di installazione della fibra ottica a Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, comune di circa 6.500 abitanti.
Il paese è ritenuto uno borghi più belli d’Italia e di certo non è privo di testimonianze storiche. Gradisca d’Isonzo fu infatti una fortezza eretta dai veneziani sul fiume Isonzo nel Quattrocento per contrastare le invasioni dei Turchi. Alla sua edificazione contribuì anche Leonardo Da Vinci.
I lavori di installazione dell’infrastruttura sono dunque stati condotti in una cornice storica affascinante. L’intervento di SITE, che ha impiegato una media di 4 operatori al giorno, è servito a collegare alla fibra 406 unità immobiliari, per un’estensione della rete di quasi 9 chilometri.
I cittadini di Gradisca d’Isonzo possono ora usufruire di una velocità di connessione fino a 1 Gbps in modalità FTTH.
LA STORIA DI GRADISCA D’ISONZO
La zona in cui ora sorge Gradisca d’Isonzo fu abitata fin dall’epoca romana, quando qui si insediarono diversi coloni. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la regione passò sotto il dominio dei Longobardi e poi dei Franchi. Nel Medioevo, l’area fu coinvolta in conflitti tra i vari poteri locali, tra cui i Patriarchi di Aquileia e i Conti di Gorizia.
La città di Gradisca d’Isonzo fu fondata nel 1479 dai Veneziani, che la fortificarono e la resero una roccaforte strategica. Il nome “Gradisca” deriva infatti da un termine slavo che significa “castello”. La specificazione “d’Isonzo” fu aggiunta solo nel 1923, per distinguere il paese da altre località con lo stesso nome.
Nel corso dei secoli successivi, Gradisca continuò a essere contesa tra varie potenze: passò dal controllo veneziano a quello asburgico e poi a quello napoleonico. Nel 1815, con il Congresso di Vienna, l’area fu assegnata all’Austria.
Durante il periodo asburgico, Gradisca d’Isonzo fu ulteriormente fortificata e conobbe una notevole espansione urbanistica. Nel 1866, il territorio passò sotto il controllo italiano.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la località fu coinvolta in combattimenti intensi e subì danni significativi. Dopo la guerra, come molte altre città della regione, iniziò il processo di ricostruzione e sviluppo.
Nel corso del Novecento, la città passò attraverso diverse fasi di cambiamento politico, inclusa l’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale e il periodo del Territorio Libero di Trieste. Nel 1954, la zona fu definitivamente assegnata all’Italia.
Oggi, Gradisca d’Isonzo è una città moderna e vivace, con una popolazione accogliente e un ricco patrimonio culturale. Ospita eventi e manifestazioni che celebrano la sua storia e attira visitatori che desiderano esplorare la bellezza del territorio e scoprirne le tradizioni.
GRADISCA D’ISONZO E LA GRANDE GUERRA
L’anima di queste terre è stata segnata dagli eventi della Prima Guerra Mondiale. Durante la Grande Guerra, infatti, Gradisca d’Isonzo si trovava in una posizione strategica lungo il fronte orientale. Questo fece sì che il paese, come altre località vicine, restò coinvolto in aspri combattimenti.
L’evento più significativo e drammatico si ebbe nel 1917, con la Battaglia di Caporetto: le truppe austro-ungariche riuscirono a sfondare le linee italiane e a occupare la città.
Dopo la guerra, Gradisca d’Isonzo si ritrovò in uno stato di distruzione e desolazione. Grazie agli sforzi della ricostruzione e al contributo dei suoi abitanti, il paese riuscì a risollevarsi e a diventare un importante centro agricolo e commerciale.
LUOGHI DA VISITARE
Gradisca d’Isonzo è ricca di luoghi interessanti da visitare, a partire dal Duomo. Di periodo medievale, la sua costruzione terminò nel XVIII secolo. Dedicato ai Santi Pietro e Paolo, contiene opere d’arte importanti come gli stucchi barocchi nella Cappella di Sant’Anna e il monumento funebre di Nicolò della Torre nella Cappella dei Torriani.
Altri pezzi pregiati di Gradisca d’Isonzo sono i suoi palazzi nobiliari. La maggior parte di questi sono merito dei principi di Eggenberg, che regnarono qui tra il 1647 e il 1717. Il nobile casato stiriano incoraggiò l’edificazione di numerosi palazzi, trasformando un borgo militare in una località dal fascino signorile.
In questo periodo sorsero Palazzo de’ Comelli-Stuckenfeld, Casa de’ Portis, Casa de’ Salamanca e Casa Wassermann, seguiti a breve giro da Casa Spangher, Casa Ciotti e Casa de’ Brumatti. Da segnalare, inoltre, Palazzo Strassoldo, costruito tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII.
Tra le strutture più belle di Gradisca d’Isonzo è d’obbligo citare la Loggia dei Mercanti, Palazzo dei Provveditori, Palazzo del Monte di Pietà e Palazzo Torriani. Così come è impossibile trascurare la sua eredità di avamposto fortificato: il centro storico ospita infatti il castello medievale e alcune sezioni della vecchia cinta muraria, che include sei torrioni e due porte.