La velocità della banda ultra larga ci porta questa volta a Castelcucco, in provincia di Treviso, dove a novembre si sono conclusi i lavori per l’installazione della nuova rete FFTH (Fiber to the Home), iniziati lo scorso maggio. Grazie a questa nuova infrastruttura, gli oltre 2.000 abitanti del paese potranno navigare alla velocità della BUL fino a 1 Giga al secondo, sfruttando al meglio le potenzialità del digitale per comunicare, lavorare e studiare. La rete di circa 20 chilometri realizzata da SITE collega ora le 995 unità abitative di Castelcucco, che potranno contare sulle massime performance di connessione attualmente disponibili. La tecnologia FTTH è infatti l’unica in grado di garantire una velocità di trasmissione fino a 1 Gigabit al secondo, sia in download che in upload.

CASTELCUCCO: OLTRE ALLA RETE FFTH, UNA RETE DI TORRENTI

Il toponimo Castelcucco deriva dalla fusione delle voci “castello” e “cucco”, che significa “altura tondeggiante”. Il territorio è infatti caratterizzato da dolci colline e da un ambiente storicamente ospitale per l’uomo, attraversato da diversi torrenti. Nel VI secolo queste zone furono abitate dai Longobardi, mentre nel 1339 vennero invase dagli Ungari. Nel Medioevo, le famiglie Maltraverso e Da Castelli stabilirono qui i loro feudi, ma poi, in seguito alle battaglie tra guelfi e ghibellini, il loro ruolo si indebolì e lasciarono campo libero alla potenza veneziana.

Nel 1797 Castelcucco subì l’occupazione da parte dei francesi, che non risparmiarono violenze e ruberie. Dall’ Ottocento in poi la circoscrizione territoriale è stata modificata più volte: in alcuni periodi Castelcucco fu comune, mentre in altri il suo ruolo fu “relegato” a frazione di Asolo. Nel Novecento, il comune venne aggregato ad Asolo nel 1928 per poi essere ricostituito nel 1946.

Fino a cent’anni fa nel paese operavano otto mulini e tre fucine a maglio: questo sta a testimoniare quanto l’idrografia del territorio abbia influito sulle attività della popolazione. “Motore” dell’economia era il torrente Muson, ma davano il loro contributo anche torrenti minori quali il Rù, il Vallorgana, il Val Maor, il Val Schèner, il Val della Fontana, il Bodelac e l’Erega.

“EL CASEL”: UN MUSEO IN MEZZO AL VERDE

Proprio il torrente Muson (o Musone) alimentava uno dei simboli di Castelcucco, “El Casel”, una ex latteria oggi museo e sede della Pro loco. Le acque del torrente azionavano infatti l’albero motore principale della “Premiata Latteria Sociale Cooperativa Lungomuson” (nata nel 1921 come “Latteria Redenta”), che dal Muson prendeva appunto il nome. Lo stabilimento, che lavorava in perfetta armonia con l’ambiente circostante, era dunque la magnifica dimostrazione di come uomo e natura possano collaborare.

Dal latte conferito da un centinaio di soci, quasi tutti di Castelcucco, si producevano formaggi, ricotta e soprattutto burro, fiore all’occhiello del “Casel”. La produzione dei latticini è poi terminata nel 1956, mentre negli anni ’90 la Pro loco si prese carico dell’edificio per salvaguardarne la struttura e difenderne la memoria. Dopo un accurato restauro, l’edificio è diventato un museo sull’attività lattiero-casearia. Oltre a essere riconosciuta come un rilevante esempio di archeologia industriale, oggi l’ex latteria è un polo culturale dove si svolgono cerimonie, concerti, opere teatrali, mostre di pittura e altro ancora. Il fascino del “Casel” è dato anche dalla sua collocazione: completamente immerso nel verde in un contesto paesaggistico particolarmente suggestivo, è una delle mete preferite dei percorsi turistici a piedi o in bicicletta organizzati in zona.

LUOGHI ED EVENTI

Il turista che arriva qui può anche lasciarsi conquistare dai tanti luoghi di culto del territorio. Il “tour dei campanili” porta dalla parrocchiale di San Giorgio alla chiesa di Santa Lucia, passando per le chiesette di San Bartolomeo, San Francesco, San Gaetano e Santa Margherita. Il gioiello di Castelcucco è la settecentesca Villa Perusini, collocata al centro di una piccola borgata appena fuori dal paese. In origine la villa era adornata di giardini e fontane, ma in seguito questo sfarzo venne meno. I primi proprietari furono i Meduna, successivamente i Malfatti, quindi i Perusini D’Asolo. Nel 1801 vi dimorò perfino Napoleone Bonaparte.

Dato il nome, anche Castelcucco doveva avere un suo castello. Era il Castello Col Muson, situato sulla cima di un colle a 387 metri di altitudine. Purtroppo non è rimasto molto della sua struttura originaria, ma se ne possono ancora vedere i resti. Per quanto riguarda gli eventi, Castelcucco dà il meglio di sé in estate. Nel secondo weekend di luglio viene organizzata la Festa della Birra, in perfetto stile bavarese. Nel mese di agosto, in località San Bortolo, si registrano eventi per tre weekend di seguito: la Festa degli Alpini, quella dell’AVIS e infine la Festa del Cacciatore.