Si sono conclusi nell’ottobre dello scorso anno i lavori di installazione della fibra ottica a Comelico Superiore, in provincia di Belluno, comune sparso di 2.000 abitanti.
Per “comune sparso” si intende un comune composto da più zone abitate ma senza un centro ben definito. Comelico Superiore, nella fattispecie, rappresenta l’unione di quattro frazioni: Candide (in cui c’è la sede comunale), Casamazzagno, Dosoledo e Padola.
Il comune prende il nome dal Comelico, suggestivo territorio montuoso dell’alto Cadore. Ci troviamo dunque nelle Dolomiti Orientali, in uno dei territori più settentrionali della nostra penisola, al confine con l’Austria.
Oggi, una rete estesa circa 18 chilometri collega le 3.040 unità immobiliari di Comelico Superiore, permettendo a residenti e turisti di usufruire di una velocità di connessione fino a 100 Mbps in modalità FTTH.
LA STORIA DI COMELICO SUPERIORE
L’area in cui sorge oggi Comelico Superiore era popolata con ogni probabilità già durante la preistoria. Nel corso del tempo il territorio fu abitato dagli Euganei, dai Paleoveneti e dai Galli Insubri.
Nel II secolo a.C. la zona del Cadore era dominata dai romani. In seguito, vennero gli Eruli, gli Ostrogoti, i Bizantini, i Longobardi, i Franchi, la Marca del Friuli e il Ducato di Carinzia.
Nel XIV secolo il Cadore e il Comelico entrarono a far parte del Patriarcato di Aquileia e vi rimasero fino al 1420. Quindi subentrò la Repubblica di Venezia, che dominò su questi territori fino alla caduta della Serenissima, avvenuta nel 1797 per mano di Napoleone e dell’Austria asburgica.
Dopo 400 anni sotto Venezia, il Cadore fu dunque assoggettato al dominio napoleonico (1797-1813), prima di passare al Regno Lombardo-Veneto, stato vassallo dell’Impero Austro-Ungarico (1813-1866). Il Cadore e Comelico Superiore aderirono poi al Regno d’Italia dopo il plebiscito dell’ottobre 1866.
Durante la Prima guerra mondiale, il Comelico diventò inevitabilmente un cruento teatro di battaglia, vista la sua posizione al confine con l’Austria. Ciò che ne resta sono numerose testimonianze della Grande Guerra, rappresentate da forti, trincee, postazioni, sentieri, camminamenti, cippi, cimiteri di guerra e monumenti.
Oggi l’economia di Comelico Superiore è strettamente legata al turismo, a cui si affiancano attività come la produzione di legname, l’agricoltura e l’allevamento.
UN TURISMO ALL’INSEGNA DELLA NATURA
Comelico Superiore è luogo naturalmente vocato al turismo, favorito dalla sua ubicazione vicina alle piste da sci e dalle tante opportunità che offre al visitatore. Immerso nel “Parco naturale UNESCO Dolomiti”, il territorio è caratterizzato da paesaggi di montagna unici al mondo e di straordinaria bellezza.
Padola è ad esempio un pittoresco paese montano e una frequentata stazione sciistica ai piedi dei 2.000 metri del Col d’la Tenda. Qui si può praticare lo sci alpino, lo sci di fondo, l’arrampicata su ghiaccio, il pattinaggio su ghiaccio e passeggiate con le ciaspole.
Ma Comelico Superiore non è soltanto una meta gettonata per il turismo invernale. Anche in estate il territorio sa proporre varie attività e intrattenimenti come escursioni a valle e in quota, arrampicate, percorsi in mountain bike e gite a cavallo.
LUOGHI DA VISITARE
Tra i luoghi più suggestivi da visitare a Comelico Superiore c’è senza dubbio la Chiesa di San Leonardo nella frazione di Casamazzagno. Collocata su un costone e circondata da prati verdi, la chiesa venne consacrata nel 1548 dal vicario del Patriarca d’Aquileia. Nel corso del tempo è stata sottoposta a numerosi rifacimenti e restauri, che non ne hanno però compromesso il fascino. Ancora oggi viene visitata da molti turisti, che si spingono fino alla chiesa anche per ammirare, dalla sua posizione privilegiata, la valle del Comelico.
Candide ospita invece la Chiesa di Santa Maria Assunta, la cui costruzione originaria è antichissima. L’edificato attuale risale al Settecento e fu realizzato su progetto di Felice Del Fabbro. Al suo interno, spiccano un ciclo di affreschi ad opera del pittore bellunese Giovanni De Min, e un organo di Gaetano Callido dotato di 1435 canne, 40 registri e 2 tastiere. Notevole anche il campanile di 57 metri, costruito negli anni ’20 del Novecento dagli abitanti del paese.