SITE ha portato la fibra ottica nel piccolo comune molisano di Longano, in provincia di Isernia. La località, che conta poco più di 600 abitanti, sorge a circa 700 metri sul livello del mare, sulle pendici del massiccio del Matese.

I lavori, partiti nell’aprile di quest’anno e terminati a ottobre, hanno permesso di connettere con la fibra 545 unità abitative, per un’estensione totale dell’infrastruttura di rete di 8,6 chilometri.

L’intervento rappresenta un altro passo verso la riduzione del digital divide in Italia, ossia della “diseguaglianza” nell’accesso ai mezzi di comunicazione digitali fra le diverse aree del nostro Paese. Un intervento necessario per correggere le disparità geografiche e sociali, e per consentire una maggiore coesione territoriale attraverso la tecnologia.

LA STORIA DI LONGANO

Longano ha origini probabilmente medievali. Le primissime notizie storiche sul paese si rintracciano nel 1269, quando fu registrato come feudo dalla famiglia Bucca.

In seguito, il possedimento passò in mano a diverse famiglie, fra cui i Capuano, i Galeota, i Perez, i Gaetani, i Sommava e i Vigliena, fino ad arrivare agli Zona, che lo governarono fino alla fine del Feudalesimo.

Nel 1807, Longano entrò a far parte del distretto di Isernia, città alla quale ha fatto sempre riferimento a livello amministrativo. Tra il XVIII e il XIX secolo, il territorio fu segnato dal fenomeno del brigantaggio: era originario di questi luoghi Salvatore Fiocca, uno dei più famigerati fuorilegge del tempo.

Nel 1928 Longano confluì nel Comune di Isernia, ma nel 1934 tornò a essere un comune a se stante.

IL COSTUME TRADIZIONALE DI LONGANO

L’aspetto culturale più rilevante di Longano è la vocazione per il costume tradizionale. Ancora oggi viene conservata la tradizione sartoriale dell’abito femminile, che racchiude nelle fogge, nei colori e negli accessori l’identità di chi lo indossa.

La tradizione ottocentesca vuole infatti che la donna longanese sia riconoscibile all’interno della comunità attraverso i suoi vestiti. Per confezionarli, si fa largo uso di pizzi realizzati al tombolo e ricamati con fili d’oro, sete, velluti e mussole napoletane. I costumi tradizionali ricoprono una vasta gamma di colori, dal rigoroso nero alle tinte sgargianti ispirate al periodo borbonico.

I costumi sono poi completati dai gioielli. Accanto a collane, orecchini e anelli, il pezzo più importante è la “Presentosa”, un monile di forma tondeggiante con dentellature sui bordi o a forma di stella con intarsi in filigrana. La preziosità di questo ciondolo indicava lo stato sociale ed economico della famiglia di provenienza.

La passione per l’abito tradizionale ha dato vita a Longano all’Associazione Culturale “Il Costume dell’Anima”, che si occupa di tutelare e celebrare questa eredità culturale.

LUOGHI DA VISITARE

La chiesa principale di Longano è quella di San Bartolomeo Apostolo, che si trova nella parte alta del centro storico. Originariamente edificata nel XI secolo, ha subito nel corso del tempo profonde modifiche. Ciò che vediamo oggi è il risultato di un consistente ampliamento avvenuto nel corso dell’Ottocento, con il quale sono state aggiunte due navate. Vicino alla chiesa troviamo una fontana e una torre medievale.

La Chiesa di San Rocco potrebbe risalire al Trecento, ma è stata rifatta secondo uno stile neoclassico. All’interno dell’edificio si segnala la base seicentesca di un’acquasantiera, che oggi sostiene la mensa dell’altare.

A Longano c’era anticamente anche un castello, di cui però rimangono solo le rovine. L’analisi dei ruderi ha portato a ipotizzare che l’origine del castello sia altomedievale. Un’altra teoria ritiene invece che la costruzione del castello sia successiva al periodo angioino.