Si sono conclusi nel settembre scorso i lavori con i quali SITE ha portato la fibra ottica a San Pietro in Casale, comune nella città metropolitana di Bologna. La località, che conta circa 12.000 abitanti, si trova nel cuore della pianura bolognese, tra il capoluogo di regione e Ferrara.

L’infrastruttura in fibra collega ora 817 unità abitative, per un’estensione totale della rete di 31,1 chilometri. Quella installata da SITE è una banda ultra larga ad altissimo potenziale: la velocità di trasferimento dati dipenderà dai contratti che i singoli utenti stipuleranno con i vari fornitori dei servizi di connessione.

Con questo intervento, un altro pezzetto di Italia può sfruttare tutto il potenziale dei servizi digitali e avvalersi di una velocità di connessione al passo con la rapidità dei cambiamenti tecnologici e sociali. Oggi più che mai è possibile vivere connessi anche nelle piccole realtà, senza bisogno di spostarsi nelle grandi città per lavorare, studiare e inseguire i propri traguardi.

LA STORIA DI SAN PIETRO IN CASALE

Anticamente, il territorio in cui sorge ora San Pietro in Casale era dominato da una vasta palude. Resti romani e dei popoli barbari testimoniano comunque che queste zone erano abitate.

Il nome “San Pietro in Casale” appare per la prima volta nel 1223 in un’ordinanza del comune di Bologna. Un paio di secoli dopo viene citato come “villa” nella cronaca della battaglia fra Annibale Bentivoglio e Luigi dal Verme dei Visconti. Un decreto del senato bolognese risalente al 1544 segnala l’istituzione di un mercato settimanale che diventerà successivamente molto noto nel territorio. Resta il fatto che fino al Settecento San Pietro in Casale si limitò a essere un pugno di case attorno a una chiesa.

Terminato il controllo dello Stato della Chiesa, la rivoluzione napoleonica assegnò al borgo la dignità di comune. La Restaurazione restituì San Pietro in Casale al governo pontificio, ma è solamente verso la fine dell’Ottocento che la località inizia ad assumere rilevanza: in questo periodo si forma infatti una piccola borghesia locale che va ad affiancare i grandi proprietari terrieri.

Le colture di riso, grano, mais e canapa sono state la spina dorsale dell’economia locale, facendo crescere la popolazione fino al Novecento. In epoca recente, l’agricoltura è stata integrata dall’industria di trasformazione alimentare.

San Pietro in Casale ha avuto anche un importante ruolo nella Liberazione: molti abitanti del paese aderirono infatti alla lotta partigiana e ancora oggi sono visibili cippi e luoghi della memoria dedicati alla Resistenza.

UNA PALUDE TRA NATURA E MEMORIA

L’area di San Pietro in Casale è stata paludosa fino a quasi un secolo fa. Fu infatti bonificata soltanto al termine della Seconda guerra mondiale.

Tuttora, una parte del suo territorio è ricoperto da una zona umida a cui si accede solo in barca o tramite passerelle. In quest’area si trova il Casone del Partigiano, un edificio immerso nella natura, costruito originariamente tra il 1790 e il 1850, usato come base partigiana durante la guerra. L’area verde che circonda il Casone ha una superficie di 10 ettari e ospita piante e animali di diverso tipo, tra cui ben 180 specie di farfalle e falene.

LUOGHI ED EVENTI

Uno dei simboli della città è l’ottocentesca Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, al cui fianco sorge un campanile romanico. L’interno della chiesa ospita pregevoli dipinti del 1500 di scuola ferrarese.

Al Museo Casa Frabboni, in centro, si possono vedere reperti archeologici romani, in particolare dell’età augustea, ritrovati nel territorio.

La frazione di Asia è un borgo molto antico in cui si fanno ammirare la torre di guardia Carandini (XII o XIII secolo) e la chiesa parrocchiale di San Giovanni Apostolo. Merita una visita anche la chiesa di San Giacomo Maggiore, nella frazione di Poggetto, al cui interno c’è un’abside di origine romanica.

L’evento più importante della città è il Carnevale di San Pietro in Casale, che si festeggia ogni anno dal 1871. La celebrazione è animata da sfilate di carri allegorici, balli in piazza, spettacoli per bambini, lotterie e soprattutto dalla caratteristica lettura del testamento di Re Sandron Spaviron, tradizionale maschera locale.

A novembre, non si può invece mancare alla Sagra del Bollito, evento gastronomico in cui si può assaporare questo tipico piatto della cucina bolognese.