Anche i comuni più piccoli e isolati possono godere dei vantaggi della banda ultra larga e vivere connessi al resto del mondo. A settembre dello scorso anno, SITE ha concluso i lavori di installazione di una rete in fibra ottica a Bema, paese di circa 120 abitanti nella provincia di Sondrio, in Lombardia.
Situata in Valtellina, Bema sorge su uno sperone roccioso a 800 metri di altitudine, tra le valli di Albaredo e di Gerola, all’interno del Parco delle Orobie Valtellinesi.
I lavori sull’infrastruttura sono durati un anno e hanno coinvolto mediamente sei operatori al giorno. Oggi, una rete lunga 6,6 chilometri raggiunge le 271 unità immobiliari del territorio, che potranno così usufruire di una velocità di connessione fino a 1 Gbps.
LA STORIA DI BEMA
La storia di questo paese della Valtellina è stata sempre caratterizzata dal suo isolamento. Anche oggi raggiungere Bema non è semplice: la sua strada d’accesso è molto tortuosa e a tratti franosa.
Ad ogni modo, la posizione elevata e sicura della località e la fertilità dei suoi terreni hanno incoraggiato fin dall’antichità gli insediamenti dell’uomo. La presenza umana nella zona è infatti attestata attorno al IX-X secolo.
Il nome di Bema compare per la prima volta in un documento del 1218 redatto dall’abate del monastero di San Abbondio di Como. Una croce romanica in bronzo dorato risalente ai secoli XII-XIII, trovata nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, è un’altra importante testimonianza del periodo.
Nel 1335 Bema, come tutta la Valtellina, entrò a far parte della signoria dei Visconti di Milano, mentre dal 1512 iniziò il dominio delle Tre Leghe, il libero stato dei Grigioni.
Anche se collocata in posizione riparata, Bema non si salvò dalle aggressioni dei terribili Lanzichenecchi in Valchiavenna e Valtellina, avvenute durante la Guerra dei Trent’anni. Fra il 1629 e il 1630, razzie, violenze e peste nera dimezzarono la popolazione del paese.
Durante l’epoca napoleonica ci fu poi il riassetto territoriale della Valtellina. Il controllo francese si rivelò l’inizio di una profonda crisi politica e sociale, causata dall’eliminazione di quel livello di autonomia che la signoria delle Tre Leghe aveva concesso per tre secoli.
Al momento dell’Unità d’Italia, nel 1861, il paese registrava circa 250 abitanti. Alla vigilia della Prima guerra mondiale, i residenti superavano i 400. Dagli anni Settanta in poi si è invece riscontrato un progressivo calo demografico, che è continuato fino ai giorni nostri.
UNA PICCOLA REALTÀ TRA EMIGRAZIONE E RADICAMENTO
Quella di Bema non è mai stata una grande comunità a livello numerico. Nel Medioevo toccò l’apice dei 600 abitanti, mentre ora conta meno di 150 residenti. Storicamente, le principali risorse economiche del paese sono state l’allevamento e la coltura di ortaggi, a cui per un certo periodo si è affiancata un’attività artigianale come la lavorazione del legno.
A causa della posizione svantaggiata, il paese ha conosciuto il fenomeno dell’emigrazione. Durante i mesi estivi, però, gli emigrati e i loro figli vi fanno ritorno, ripopolando le antiche abitazioni rimaste chiuse durante l’inverno. In estate, sagre e feste locali contribuiscono ad animare il paese e a far rivivere le sue tradizioni, facendo riscoprire alla popolazione il senso di appartenenza al territorio.
LUOGHI ED EVENTI
L’abitato di Bema è caratterizzato da un’architettura elementare: le case in pietra a vista che abbracciano le strette vie richiamano il periodo medievale.
Da vedere in paese c’è senz’altro la chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo. L’edificio risale al XVII secolo e si presenta con una facciata a capanna. L’interno è composto da una navata e da tre cappelle. Gli elementi più preziosi sono gli altari e le balaustre del Settecento, realizzati in marmi policromi. Sulla cinquecentesca pala dell’altare maggiore sono raffigurati i santi protettori della chiesa: San Bartolomeo, San Sebastiano e San Rocco.
Gli eventi più importanti di Bema sono la Sagra Bemina, in programma ad agosto, e la Sagra dei Funghi, che si tiene a settembre.