Prosegue il nostro viaggio sulle tracce della banda ultra larga perché, in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, è importante continuare a raccontare la ricchezza storica e la bellezza paesaggistica di un paese che vale la pena esplorare. Oggi facciamo tappa a Medolago che abbiamo scelto come comune simbolo di un’Italia tenace e intraprendente, capace di affrontare con coraggio anche le prove più difficili.
Qui i lavori di SITE sono iniziati nell’autunno 2019 e sono stati conclusi alla fine di gennaio 2020. La nuova rete FFTH (Fiber to the Home) che si estende per oltre 7,8 km a una velocità della BUL fino a 1 Giga al secondo per raggiungere 748 unità immobiliari e permetterà l’accesso sicuro e veloce ai nuovi servizi digitali, oggi più che mai necessari alle istituzioni, imprese e privati.
Tra testimonianze artistiche e cittadini illustri
Situato nei pressi dell’area nord del Parco dell’Adda, all’interno del triangolo dell’isola bergamasca, questo piccolo comune di origini romane conta circa 2415 abitanti.
La sua storia, come quella dei comuni all’interno dell’isola, è fortemente legata alla geografia del territorio. Nel corso del tempo, Medolago ha vissuto numerose invasioni e battaglie, quasi sempre finalizzate alla conquista di un accesso privilegiato al fiume Adda e alle principali strade di comunicazione che consentivano scambi commerciali e militari tra Bergamo, Milano e Como. Sul suo territorio si sono avvicendati romani, Longobardi, Franchi, fino a essere protagonista degli eventi che hanno portato alla nascita del Regno d’Italia.
Risale al 917 il primo documento ufficiale che attesta l’esistenza del suo toponimo: Medolago viene menzionato come castrum e inserito tra i territori del Sacro Romano Impero. Durante il Basso Medioevo, la cittadina fu testimone delle lotte tra Guelfi e Ghibellini e proprio in questo periodo sorsero numerose strutture difensive: la più rilevante è il castello di Medolago, costruito nel XI secolo. Sulle sue rovine sorge oggi il Palazzo Medolago Albani di proprietà dell’omonima famiglia che è stata a lungo protagonista delle vicende del luogo, tanto da assumerne il nome.
Le basi dell’economia e la riconversione industriale
Paese un tempo a vocazione agricola, oggi l’economia di Medolago è prevalentemente industriale e ricopre diversi settori: dalla meccanica all’abbigliamento, dall’edilizia alle materie plastiche.
Ed è proprio a Medolago che si trova l’azienda tessile Tecnofilati del Gruppo Abati che, per fare fronte alla carenza di dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari, ha riconvertito la sua produzione in tempo di record per realizzate mascherine con un tessuto a fili di carbonio lavabili fino a 10 volte. Una riconversione nata quindi per dare sostegno a medici e infermieri coinvolti nella lotta al coronavirus. Con questo cambio di produzione l’azienda riuscirà a realizzare circa 10mila mascherine al giorno utilizzando filati tecnologici, permettendo così a più persone possibili di continuare il proprio lavoro in sicurezza.
La dirigenza e i 40 dipendenti di quest’azienda hanno saputo reiventarsi e agire prontamente per prendere parte a una lotta senza precedenti. L’impegno di Tecnofilati va dunque a unirsi a quello di molte altre aziende del mondo tessile bergamasco che in un momento di grave crisi sanitaria ed economica hanno scelto di evolvere e di produrre dispositivi di produzione individuale che potrebbero rivelarsi essenziali anche in futuro.
Medolago rappresenta quindi uno dei tanti comuni dell’Italia migliore, l’Italia che quando c’è più bisogno si reinventa e agisce, l’Italia che non si lascia paralizzare dalla paura ma risponde alle difficoltà con competenza e ingegno.