Si è svolta mercoledì 26 giugno, presso l’evento di REbuild Italia – (RE)MAKING CITIES. NUOVE PIATTAFORME PER LE CITTÀ – la sessione di discussione dedicata ai DATA FOR GOOD su come l’utilizzo dei dati derivanti dagli edifici e dalle città possa creare valore per l’intera società.

Un momento di confronto e formazione moderato da Eugenio Borghi, Sales & Marketing Director di SITE SpA e che ha visto la condivisione delle esperienze ed opinioni di importanti relatori e player della filiera delle costruzioni: Alan Muse, FRICS Global Director of Build Environment della società immobiliare inglese RICS; Maurizio Napolitano, Coordinatore Digital Commons Lab della Fondazione Bruno Kessler operante nella ricerca scientifica e tecnologica e Daniele Russolillo, Deputy CEO  dell’ azienda  Planet – Smart City che realizza grandi progetti residenziali.

Il dibattito ha portato alla luce diverse riflessioni sul contesto attuale di gestione e raccolta dei dati da parte delle aziende e delle pubbliche amministrazioni prendendo come spunto l’esempio di Google che ha suscitato dei dissensi nell’opinione pubblica sul progetto di sviluppo urbano sostenibile di Toronto in cui Internet e i Big Data determineranno lo sviluppo della città, ma senza il consenso della cittadinanza e facendo suscitare forti dubbi riguardano l’apparente mancanza di privacy sui dati raccolti dai laboratori Sidewalk nel processo di informatizzazione di tutti i comparti del progetto.

Lo scenario che alla fine è emerso durante l’intervento è che per la costruzione di Smart Cities si sta investendo sempre di più nell’utilizzo di nuove tecnologie, in attività di monitoraggio attraverso l’utilizzo di piattaforme di gestione, nuova sensoristica, nell’Internet of things e nei big data. Per questo sentiamo parlare sempre più spesso di concetti e progetti in ambito smart living, smart mobility e smart enviroment. Stiamo quindi, assistendo ad un aumento della complessità della produzione di dati perchè anche gli edifici e le città con l’adozione delle tecnologie smart ne producono in grandi quantità, ma in realtà sono ancora in pochi coloro che riescono a produrre valore collettivo dal loro utilizzo e dalla loro rielaborazione.

I dati per le aziende possono generare valore e cambiare i modelli di business e per le pubbliche amministrazioni garantire infrastrutture e servizi pubblici più efficienti e sostenibili in termini ambientali ed energetici.

Nel settore pubblico il quadro è quindi ancora complicato e c’è ancora molto da fare: si deve ancora affermare un utilizzo dei  dati efficace in ottica “big data” e non è facile la loro integrazione con quelli “di tipo analogico”.

La  condivisione dei dati in ottica “data for good” potrebbe consentire l’innovazione e migliorare le attività della ricerca ai fini dell’innovazione sociale per questo diventa fondamentale la collaborazione fra il settore pubblico e quello privato e fra chi abbia sviluppato la capacità di capire ed elaborare al meglio questi grandi quantitativi di dati prodotti dal mondo delle smart city e del real estate.

SITE è fortemente coinvolta in questo processo, affiancando i clienti per generare valore dai dati sviluppo e adattando specifiche funzioni  di Analytics e business intelligence all’interno della piattaforma KIRETI,  presentata durante l’evento del REbuild.