Si è svolto venerdì 22 novembre presso Bologna Fiere, all’interno dell’evento LUMI EXPO 2019, il convegno dedicato all’approfondimento sull’importanza del ruolo dell’integrazione tecnologica nella creazione di edifici intelligenti e NZEB (Nearly Zero Energy Building).
Il convegno, moderato dal Giornalista Andrea Ballocchi, ha visto la partecipazione e la testimonianza di diverse figure operanti nel settore energetico: Federica Saccani (Exectuve Director Architect di MRICS CBRE), Daniele Forni (Chief Technology Officer di FIRE), Nicola Graniglia (Responsabile Tecnico FEDERESCO) e Eugenio Borghi (Sales & Marketing Director di SITE).
Con l’obiettivo di stimolare la riflessione sul nuovo modo di concepire gli smart spaces, lo scenario emerso durante il convegno ha delineato un nuovo modo di considerare gli edifici: non sono solo un asset immobiliare, ma una vera e propria piattaforma di servizi pensata per migliorare la vita degli utilizzatori finali in termini di produttività e vivibilità. Gli edifici e gli spazi devono essere costruiti e ristrutturati per garantire elevati livelli di comfort, di sicurezza ed efficienza energetica.
Oggi il patrimonio immobiliare italiano necessita di importanti interventi di riqualificazione, e la riqualificazione richiede un’integrazione che deve riguardare non solo interventi tecnologici sugli impianti esistenti (illuminazione, antintrusione, videosorveglianza, condizionamento, etc.), ma anche lo sviluppo di nuove competenze. Per questo figure professionali come gli Energy manager, i Security manager e i Facility manager sono chiamati a dialogare sempre di più fra di loro per poter sfruttare appieno le opportunità offerte dall’integrazione tecnologica e saperle coniugare con gli obiettivi di efficienza energetica. Diversi sono stati inoltre gli aspetti emersi durante il dibattito.
Secondo l’Architetto Saccani di CBRE: “Chi non investe per elevare la qualità degli immobili in termini di sostenibilità nel lungo periodo potrebbe restare “incagliato” in un mercato che premierà l’efficienza. La sostenibilità non deve essere considerata quindi un extra costo, ma un modo diverso di pensare allo sviluppo, dove gli investimenti a essa destinati devono essere inseriti nel budget sin dall’inizio sempre in fase progettuale. Investimenti in sostenibilità che sono quantificabili intorno al 3 -5 % in più all’interno di un normale budget di investimento, in pratica uguale alla percentuale che si attribuisce agli imprevisti, quindi molto bassa”.
Un altro aspetto messo in risalto dal Dott. Forni di FIRE è la complessità nella gestione degli edifici di nuova generazione. In questo campo le competenze degli Energy manager interni alle aziende sono spesso non sufficienti per accordare l’intelligenza dei nuovi sistemi tecnologici installati e raccogliere i dati ai fini di una buona analisi decisionale. Per questo motivo è necessario avvalersi della consulenza di terzi, come ad esempio le figure professionali degli Esperti nella Gestione dell’Energia (EGE).
L’Ing. Graniglia di FEDERESCO ha invece spiegato nel dettaglio quale deve essere il ruolo delle società ESCO nello svolgere le attività di efficientamento energetico, che siano in linea con i contenuti normativi, sia a livello industriale che civile. L’ingegnere ha affermato che: “Una buona ESCO deve essere in grado di garantire il risultato finanziario del proprio cliente e di monitorare i consumi energetici prima e dopo gli interventi facendosi carico del rischio di fallimento rispetto ai risultati attesi.”
Infine, nel suo intervento, il Dott. Borghi di SITE ha spostato il focus della discussione sulle competenze necessarie a gestire progetti che mirino a rendere intelligenti gli spazi in cui lavoriamo, portando come esempio applicativo una caso reale sviluppato da SITE nell’ambito della GDO. Si è poi passati ad analizzare le singole fasi concrete di esecuzione di questa tipologia di progetti: dall’assessment dell’impianto elettrico a quello dei macchinari, dalle valutazioni ICT per integrare in rete tutte le sotto componenti alle customizzazioni dell’interfaccia software per il cliente.
Dalle parole del Dott. Borghi: “SITE è il partner ideale per progetti di riqualificazione tecnologica degli edifici perché può contare sulla multidisciplinarietà delle competenze necessarie in questo genere di attività. Competenze che vanno dall’ impiantistica elettrica, alla system integration ICT, allo sviluppo di portali digitali. Dall’esperienza maturata con i clienti, emerge spesso come progetti di smart spaces possano prendere il via trainati dall’opportunità di aumentare efficienza energetica, per poi però evolversi non appena il cliente acquisisce maggiore consapevolezza delle potenzialità di una maggiore digitalizzazione nella conduzione degli impianti, nella loro manutenzione, e nei processi produttivi all’interno dei quali sono inseriti.”
Nel caso specifico della GDO, l’adozione della piattaforma KIRETI ha consentito al cliente di far evolvere un progetto di efficientamento energetico verso il paradigma ben più ampio dell’ industria 4.0., attraverso la creazione all’interno della stessa piattaforma di gemelli digitali dei macchinari produttivi utilizzati nei reparti di gastronomia, come i forni per la produzione della pasticceria e del pane, si è così dato inizio alla loro gestione digitale.
La centralità della piattaforma in un percorso di integrazione aiuta quindi a prendere atto di ogni scostamento, delle best practices da replicare e a indagare sull’utilizzo corretto dei macchinari per aumentare la produttività e l’efficienza dei processi di gestione attraverso la comprensione del comportamento umano nel loro utilizzo.