Lo scorso 4 febbraio SITE ha compiuto 75 anni. Abbiamo deciso di celebrare in modo speciale questo anniversario, lanciando un progetto editoriale che, durante l’arco dell’anno, percorrerà le grandi tappe storiche dell’azienda in via del tutto inedita. Lo farà dando voce al racconto di alcune persone che ne sono state protagoniste.

Dopo l’ingresso nel mercato del trasporto ferroviario, il racconto di SITE continua  con un’altra pagina di storia  dello sviluppo dell’azienda. In quest’occasione parliamo del percorso di internazionalizzazione compiuto da SITE alla conquista di nuovi mercati in paesi strategici del Nord Africa e del Medio Oriente. Scopriremo l’itinerario di questo viaggio verso l’internazionalizzazione, grazie al racconto di Luca Alfano, l’attuale Responsabile della Divisione Trasporti e delle attività nei mercati esteri.

SCENARIO: SITE si apre all’internazionalizzazione

Nel 2008, grazie alla partnership con l’azienda Bombardier, per SITE si presenta la prima opportunità di internazionalizzazione in Croazia, con un progetto che la vedrà coinvolta nell’integrazione di sistemi di telecomunicazione su una linea ferroviaria da ripristinare per ricollegare il Paese alla Serbia: un’esperienza di crescita e trasformazione per proporre la sua creatività, le sue competenze multidisciplinari ed ingegneristiche in nuovi mercati ad alto potenziale di sviluppo. SITE inizia così a farsi conoscere e ad allargare i propri confini territoriali come una grande realtà che sin dalle sue origini è stata sempre votata al cambiamento e all’innovazione tecnologica.

Pronta a cogliere nuove sfide, dopo la Croazia parte alla ricerca di nuovi progetti per creare valore in altri Paesi e nel 2010 arriva in Algeria per costruire la sua prima linea ferroviaria di 220 km fino al deserto. Successivamente è la volta del Marocco, dove realizzala rete GSM-R nazionale, e arriva anche l’opportunità di iniziare a lavorare negli Emirati Arabi con il contratto “Abu Dhabi Stage 1”  per installare i sistemi di segnalamento della prima tratta di una linea ferroviaria nazionale dedicata al trasporto delle merci.

Oggi SITE prosegue con costanza il suo percorso di internazionalizzazione “ispirato dal progresso”, continuando a investire sullo sviluppo di questi territori e delle loro economie locali, offrendo formazione, lavoro e servizi ad alto valore aggiunto insieme al meglio della tecnologia.

UOMINI ISPIRATI DAL PROGRESSO: LA STORIA DI LUCA ALFANO

Luca Alfano, classe 1970, nato a Roma è il COO in carica della Divisione Trasporti e delle attività nei mercati esteri. Dopo aver maturato significative esperienze presso alcune multinazionali operanti nel settore del segnalamento ferroviario, Luca entra in SITE nel 2008. Inizia il suo percorso professionale come responsabile delle attività legate all’adozione del sistema di segnalamento elettronico A.C.C. (Apparati Centrali Computerizzati) e con l’incarico di sviluppare un’ingegneria dedicata all’applicazione specifica di questo sistema per il mercato italiano.

Il 2008 è anche l’anno in cui SITE acquisì il suo primo contratto internazionale in la Croazia, aprendo così la strada verso nuovi mercati e nuove opportunità commerciali da cogliere in altri paesi esteri. Una  nuova sfida che segnò la nascita in SITE di un’area dedicata esclusivamente ai progetti internazionali  e l’avvio di un’importante processo di internazionalizzazione.

Dal 2013 quindi, oltre ad occuparsi dello sviluppo di SITE nei mercati esteri, Luca ha assunto anche la direzione di tutta la Divisione Trasporti e del reparto di R&S.Con il lavoro svolto fino ad oggi, ha dato un prezioso contribuito allo sviluppo e al consolidamento della presenza di SITE in Algeria, Marocco e negli Emirati Arabi, portando SITE ad essere conosciuta in questi paesi come un’importante realtà di respiro internazionale.

L’INTERVISTA

Ciao Luca! Raccontaci la tua storia. Quando sei entrato in SITE?

“Sono entrato in SITE nel 2008 dopo aver trascorso molti anni all’interno di multinazionali del segnalamento ferroviario. In quel momento l’azienda si stava strutturando per affrontare la transizione tecnologica dai sistemi di segnalamento elettromeccanici (A.C.E.I) a quelli elettronici (A.C.C.). Fu questo il motivo per cui venni contattato dall’Ing. Bassiniani, ex dirigente RFI:  dovevo creare un reparto di ingegneria di segnalamento, con l’ambizione di far evolvere SITE in un system integrator e sviluppatore di  soluzioni A.C.C. di terze parti. Ricordo che il primo contratto che ottenemmo in questo nuovo ambito fu con Bombardier nel 2010 e riguardava la connessione del Bivio Casoria sulla linea ad alta velocità di Napoli Afragola. Con questo sistema non c’erano più i relè, ma al loro posto un software da scrivere.”

Quale fu il primo passo di SITE verso l’internazionalizzazione?

“L’inizio dell’internazionalizzazione delle nostre attività in ambito ferroviario è avvenuto con l’acquisizione nel 2008 di un contratto con le ferrovie Croate,  in partnership con Bombardier, per il ripristino di una linea di collegamento con la Serbia. Dovevamo occuparci delle infrastrutture di telecomunicazioni,  mentre Bombardier della parte di segnalamento. La Divisione era ancora guidata dall’Ing. De Paolini e a me venne assegnata la responsabilità del progetto, che dovevo condurre parallelamente alla mia attività di Ingegneria del Segnalamento . Fu un esperienza molto impegnativa, dalla quale tutti imparammo molto nella gestione di progetti all’estero  in termini di mentalità, competenze, procedure.”

Quali sono state le principali fasi di internazionalizzazione di SITE all’estero?

“Puntando sulle competenze che ci stavamo formando in Croazia, l’azienda continuò ad investire nello sviluppo commerciale  in paesi ad alto potenziale strategico, in particolare in Nord Africa e  Medio Oriente.”

L’apertura verso il mercato dell’Algeria 

“Era il 2010 quando, dopo diversi tentativi, riuscimmo ad ottenere il primo contratto in Algeria per il cliente Astaldi. Il progetto complessivo prevedeva la costruzione di una linea di 220 km a binario unico a partire dall’altopiano dell’Algeria fino alle porte del  deserto. Fu l’inizio di un cambiamento importante nel modo di approcciare le nostre attività all’estero. In Algeria iniziammo ad investire per creare una struttura stabile e organizzata.”

 

Il  Consolidamento in Nord Africa

“All’interno del paese c’era molto da fare e da sviluppare! Nel 2010 abbiamo costituito “SITE EL Djazair”, ovvero SITE Algeria. Avere la nostra società locale ci ha permesso di consolidarci sul territorio e di diversificare le nostre attività. Sono così iniziati ad arrivare contratti in ambiti diversi dal ferroviario, come nel 2013 con l’implementazione in modalità chiavi in mano della rete 3G di Ericsson in sostituzione di quella 2G dell’operatore Mobilis, la realizzazione della rete dati dell’ ospedale militare di Algeri e l’implementazione del sistema nazionale di biglietteria per le ferrovie con centri operativi distribuiti nelle città di Algeri, Orano e Annaba.” 

 

Le prime attività negli Emirati Arabi

“A questo punto, la nostra esperienza all’estero era sufficientemente matura per continuare ad espanderci in aree limitrofe o a forte interesse strategico. Nel 2012 abbiamo iniziato a lavorare anche negli Emirati Arabi. Mi ricordo che il primo contratto prevedeva le installazioni dei sistemi di segnalamento in una linea per il trasporto merci che si estendeva per 264 Km e collegava un sito di estrazione nel sud del paese con il porto di Ruawis. Il contratto si chiamava Abu Dhabi Stage 1 e per noi prevedeva le attività di installazione con la classica posa dei cavi, le giunzioni e gli allacciamenti, insieme alla realizzazione degli impianti elettronici all’interno dei locali tecnici e l’installazione di apparati, come casse di manovra e segnaletica, lungo la linea.”

SITE in Marocco

“Nel 2015 è stata invece la volta del Marocco, con l’acquisizione di un ramo d’azienda di una realtà italiana che ci portò in dote un progetto di realizzazione della rete GSM-R in tutto il paese. Questo ingresso sul mercato marocchino ci ha permesso di realizzare già due linee:  la prima fu quella dell’alta velocità  per collegare Kenitra a Tangeri, e la seconda Casablanca a Marrakech.”

Che tipo di realtà è oggi SITE all’estero?

“Oggi, in Algeria, SITE è diventata una realtà consolidata. Dopo esserci aperti a nuovi mercati, ci siamo anche adeguati ai cambiamenti che negli ultimi anni hanno coinvolto il Paese sia dal punto di vista contrattuale che degli investimenti esteri. Da pochi mesi infatti, abbiamo acquisito il 100% della proprietà dell’azienda algerina per poter lavorare nel loro mercato interno,  basato prevalentemente su pagamenti in valuta locale.

All’ultimo Forum Italia – Algeria, tenutosi presso il Centro Internazionale di Conferenze (CIC)  ad Algeri in occasione della visita del Presidente Draghi, abbiamo partecipato con una nostra presentazione per parlare di infrastrutture fisiche e digitali ed esporre la nostra esperienza nel paese. Siamo stati molto apprezzati proprio per il contributo che abbiamo dato all’economia del territorio, sviluppando un’azienda che ha saputo trovare la giusta sinergia tra management italiano e impiego di  personale locale.

Grazie al nostro approccio, SITE viene vista come una grande realtà internazionale per la qualità del lavoro che offre, ma allo stesso tempo come una realtà perfettamente integrata in Algeria perché conosciamo e rispettiamo le loro procedure, le leggi del territorio e creiamo opportunità di lavoro per la gente del posto.

Un altro tassello importante ed emblematico del nostro consolidamento all’estero è avvenuto negli Emirati Arabi nell’agosto del 2020, con il rilancio del progetto “Abu Dhabi Stage 2”. Insieme ad Hitachi Rail, abbiamo lavorato per la realizzazione della seconda tratta della linea ferroviaria che, al suo completamento, percorrerà tutti gli Emirati Arabi, collegandoli da un lato con l’Arabia Saudita e dall’altro lato fino al confine con l’Oman, per un totale di circa 605km.

A rendere questo contratto rappresentativo del percorso aziendale, in termini di competenze e posizionamento commerciale, è la natura dei lavori che ci sono stati affidati. Non siamo stati ingaggiati per l’installazione di sistemi, ma come System Integrator dedicato ai servizi di alta ingegneria – insieme ai servizi di test e commissioning – per progettare le reti di telecomunicazioni e l’integrazione dei sistemi lungo la nuova linea.

Inoltre, in termini di project management, questo progetto ha comportato un’ulteriore evoluzione delle nostre competenze. E’ infatti un’opera nella quale sono previsti i più alti standard in termini di procedure e strumenti di gestione. La  nostra “Ingegneria di Integrazione di Sistema” include, oltre al “Project Engineering”, un reparto interno dedicato alla progettazione BIM, dalla modellazione 3D fino al Logistic Management, competenze nell’utilizzo de “Compy Pro”, attraverso cui ogni requisito tecnico del capitolato viene tracciato e controllato  e conoscenza delle valutazioni RAMS di progetto per le quali abbiamo potuto sfruttare l’esperienza interna proveniente dalle nostre attività della R&S.”

L’esperienza di SITE all’estero che cosa ci può insegnare per l’Italia?

“Il PNRR sta consentendo una stagione di  importanti investimenti per la modernizzazione della rete. Nei prossimi anni, le linee ferroviarie italiane si evolveranno, adottando su tutto il territorio lo standard ERTMS di livello 2 per divenire linee di alta velocità. Questo, oltre che sui sistemi di segnalamento, avrà un forte impatto anche  sulle telecomunicazioni ferroviarie, sia di accesso che di trasporto, mobili e fisse. Quindi si sta ricreando in Italia l’opportunità dell’integrazione dei sistemi che abbiamo già colto e sviluppato all’estero.”

Quali sono stati i progetti a cui sei più affezionato all’estero?

“Non posso dimenticare il nostro battesimo in Algeria con il progetto RDM. È stato un progetto della durata di due anni alle porte del deserto. All’epoca il paese stava attraversando un periodo di tensioni e spesso dovevamo affrontare viaggi di diverse ore con la scorta in macchina munita di fucili. Per fortuna non è mai successo nulla di pericoloso e adesso la situazione è più tranquilla. Rispetto all’Italia, tutto era diverso e più complesso. Ci ha richiesto davvero un’attenzione maniacale ai minimi dettagli.

Un altro progetto che ci tengo a menzionare è Abu Dhabi Stage Two perché è tra i progetti più importanti degli ultimi anni nel mondo ferroviario. E’ un progetto a cui noi abbiamo contribuito a livello ingegneristico  che ci ha dato una maggiore visibilità nel settore e ha innalzato molto la nostra reputazione aziendale. È per questo che oggi tutti ci conoscono!”

EPILOGO

Ci sono degli aneddoti sul tuo vissuto professionale che ricordi con affetto?

“Lavorare all’estero mi ha permesso di incontrare culture diverse e rapportarmi con usi e costumi molto lontani dai nostri. Un esempio è quando ad Abu Dhabi, dopo una visita istituzionale, sono stato invitato per la prima volta a cena dalla famiglia di un importante Generale del Ministro degli Interni. Eravamo all’interno di una Majless, una struttura araba circolare, e la tavola era stata apparecchiata per terra con una grande tovaglia rotonda attorno alla quale bisognava sedersi in un modo particolare, con una gamba che facesse da sgabello.  I cibi tipici serviti erano tutti da mangiare rigorosamente con le mani! Mi ricordo di aver mangiato una sorta di cous cous, che andava mangiato in un modo molto particolare: bisognava creare una pallina con la mano e strusciarla vicino alla bocca prima di mangiarla, che tutti prendevamo dalla stessa pentola, e poi l’ agnello. Alla fine del pasto quindi ci si ritrovava sporchi di cous cous ovunque, sulle mani e sulla faccia!

Mi ricordo che il momento più divertente della cena è stato quando il Generale mi porse, sempre con le sue mani, un pezzo di agnello, che mi descrisse come particolarmente pregiato, invitandomi ad assaggiarlo. Non riuscii a rifiutarlo, anche se l’idea in realtà non mi allettava! ! E’ stata una situazione in cui non avrei mai pensato di ritrovarmi nella vita, ma mi sono adeguato alla cultura e alle usanze locali, anche se un po’ bizzarre!

Un po’ come quando in Algeria, nei posti di cambio delle scorte, ci siamo fermati lungo la strada a mangiare una sorta di arrosticini di cuore di pollo, un cibo che mai mi sarei immaginato di assaggiare in vita mia… Infatti poi siamo stati tutti male!

Da queste esperienze però ho imparato tanto! Ad esempio, l’importanza di adattarsi e integrarsi: è necessario diventare parte di un popolo per entrare in sintonia e poter lavorare bene insieme, questo ti permette di non essere visto come un estraneo ai loro occhi.”